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Copywriting per hotel: 5 errori che ti fanno perdere prenotazioni

Data di pubblicazione: Agosto 2025

Tra tutti gli elementi che compongono un sito web, il copywriting è forse quello che viene più frequentemente sottovalutato. Capita infatti spesso di imbattersi in testi scritti senza una vera strategia, informazioni datate riprese da vecchi materiali o traduzioni fai-da-te… In realtà, le parole contano quanto tutti gli altri aspetti comunicativi: i testi sono l’elemento che dà voce alla struttura e può determinare se un utente sceglierà di prenotare o di abbandonare la pagina.

Ecco quindi, i 5 errori da evitare quando parliamo di copywriting per hotel:
 

1. Ad ogni struttura il suo Tone of Voice

Tu o voi? Formale o emozionale? Quando si parla di Tone of Voice per hotel, non esiste una risposta giusta per tutti, ma c’è sicuramente una risposta giusta per il tuo hotel. 
In questo caso il vero errore non è scegliere “male”, ma non scegliere affatto: senza un’analisi precisa e una definizione a priori dello stile da usare, il rischio è quello di ritrovarsi con contenuti anonimi o, forse ancora peggio, con testi incoerenti che cambiano tono a ogni pagina senza riuscire a trasmettere l’essenza della struttura agli utenti.

2. Parlare a tutti significa non parlare a nessuno

Scrivere testi generici è uno dei passi falsi più comuni tra gli hotel anche quando si parla di destinatario del messaggio: parlare direttamente al tuo target di riferimento è il modo migliore per catturare davvero l’attenzione. Famiglie, coppie e business traveller – solo per fare qualche esempio - sono spesso alla ricerca di strutture diverse e, proprio per questo, hanno bisogno di linguaggi diversi: senza personalizzare il messaggio per il tuo pubblico, il copy resta vago e l’utente rischia di non capire se la tua struttura è proprio quella che stava cercando.

3. Sintetici… ma non troppo

“Gli utenti hanno sempre meno attenzione, bisogna tagliare dove si può ed essere sintetici”
è uno dei mantra del web e in parte è vero: chi naviga, cerca contenuti veloci. Ma quando parliamo di un sito di hotel, la sintesi non deve mai sacrificare l’obiettivo principale: dare informazioni chiare e complete. Il modo migliore per farlo? Un albero di navigazione ben strutturato, con pagine fondamentali come “La Struttura” o “Dove siamo” e informazioni chiave su camere, orari e servizi disponibili poste strategicamente in evidenza. Un vantaggio per l’esperienza utente, per il posizionamento SEO… e per la struttura stessa, che si ritroverà con meno richieste superflue di informazioni facilmente reperibili online.

4. Tradurre non sempre basta

Un altro errore frequente? Pensare che basti una traduzione letterale per avere il sito in altre lingue. Non solo il messaggio potrebbe risultare poco naturale, ma la semplice traduzione spesso non tiene conto di keyword o riferimenti culturali rilevanti per quel mercato. Il passo necessario è investire in una localizzazione professionale, in grado di trasmettere al meglio l’identità dell’hotel in ogni lingua, migliorare la SEO e intercettare clienti internazionali.

5. Anche l’occhio vuole la sua parte

Immagina questa scena: apri una pagina web e davanti a te compare un blocco di testo infinito, senza grassetti, immagini o call-to-action. Cosa fai? Molto probabilmente, chiudi la pagina. Uno degli errori più comuni nel copywriting è proprio questo: scrivere i testi “a parte” e poi incollarli sul sito. Un sito performante nasce invece della sinergia di più competenze: la perfetta integrazione tra immagini, testi e user journey, rende la navigazione più piacevole e coinvolgente, fino a portare l’utente alla prenotazione diretta. Il modo migliore per ottenere questo risultato? Affidarsi a un’agenzia a 360°, che può dare al cliente un sito chiavi in mano, coerente in ogni dettaglio e soprattutto pronto a convertire.

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